Affittare casa: breve o lungo termine, come decidere?

Chi ha un immobile da affittare sa bene che si tratta di un processo tutt’altro che semplice, in cui vanno prese decisioni delicate e importanti sia per il profitto che per la tutela del padrone di casa.

Una delle scelte più importanti che i proprietari di immobili si trovano a dover affrontare è la durata dell’affitto, e di conseguenza il target a cui rivolgersi. Una volta esistevano prevalentemente gli affitti a lungo termine, in cui si affitta casa a inquilini residenti in città e intenzionati a rimanerci per anni. Ora però ha preso piede un nuovo fenomeno, quello degli affitti brevi, trainato soprattutto da Air Bnb.

Ma di cosa si tratta esattamente?

Cosa sono gli affitti brevi?

Con il boom di Air Bnb negli ultimi anni, sempre più proprietari di casa hanno abbandonato gli affitti a lungo termine per iscriversi alla piattaforma. Questo perché gli affitti a breve termine rivolti a turisti e viaggiatori sono spesso più profittevoli, in quanto le abitazioni possono essere affittate per un weekend o una settimana a prezzi proporzionalmente più alti.

Questo, però, ha provocato non poche problematiche nelle città più turistiche, contribuendo all’aumento generale dei prezzi delle case e rendendo molto difficile per i residenti trovare un immobile. Più case vengono convertite ad Air Bnb destinati ai turisti, meno case saranno disponibili per chi abita nella città tutto l’anno.

Nel corso del tempo gli abitanti di moltissime città, da New York a Barcellona arrivando anche a Milano, Roma e Venezia, si sono organizzati in proteste contro il “fenomeno Air Bnb”. E ora sembra che qualcosa inizi a cambiare.

H3: Barcellona dice addio ad Air Bnb: non rinnoverà le licenze per affitti brevi

La prima città a “bannare” Air Bnb è proprio Barcellona. Con 14 milioni di visitatori ogni anno, si tratta di una delle città più visitate in tutta Europa, e una delle più colpite dal fenomeno degli affitti brevi.

Il sindaco ha deciso di non rinnovare le oltre 10.000 licenze per appartamenti turistici, in scadenza nel 2028, rimettendo quindi tutti questi immobili a disposizione degli abitanti di Barcellona. L’obiettivo di questa mossa è dare una stretta all’affitto per turisti entro il 2029 in modo da facilitare l’accesso agli alloggi ai residenti e ridurre la pressione immobiliare.

La stretta ad Air Bnb arriverà anche in Italia?

Se le misure adottate da Barcellona sono drastiche, non è la prima volta che una città prende provvedimenti per limitare il fenomeno. Nel 2023 infatti a New York è entrata in vigore una nuova normativa sugli affitti brevi, che se inferiori a 30 giorni sono ora consentiti per un massimo di 2 ospiti e con la presenza obbligatoria dell’host. Inoltre, gli host hanno anche dovuto iscriversi a un apposito registro per ottenere una certificazione di conformità, senza la quale non è più possibile affittare.

E in Italia? Anche qui da noi sono diversi i sindaci che hanno chiesto al governo di prendere provvedimenti. Per ora, il governo ha allineato tutte le piattaforme di prenotazione online alle normative fiscali del Paese e ha imposto una durata minima di 2 notti ai soggiorni. Siamo molto lontani quindi dalle richieste dei sindaci, che avevano invocato un tetto massimo di 120 giorni l’anno per fronteggiare il problema delle città turistiche, che si ritrovano a scarso di immobili per i residenti in quanto una grandissima quantità è utilizzata tutto l’anno esclusivamente per gli affitti turistici.

Nonostante questo, però, vediamo come anche qui da noi in Italia si stia portando avanti il discorso e si stiano muovendo i primi passi verso una regolamentazione sempre più severa degli affitti a breve termine.

Breve o lungo termine, cosa conviene di più

Ma quindi, per quanto tempo conviene affittare casa? Sempre più proprietari di immobili stanno fiutando l’aria che tira nel mondo degli affitti brevi, e si stanno spostando nuovamente verso il mercato tradizionale degli affitti a lungo termine.

Questa potrebbe essere la mossa vincente per evitare problematiche in futuro, come nuove normative che rendano impossibile l’affitto a breve termine o ulteriori strette alle piattaforme online.

Affittare a lungo termine, però, comporta a sua volta alcune difficoltà, prima fra tutti la scelta degli inquilini. Una delle principali paure dei proprietari è sempre quella di ritrovarsi inquilini insolventi, difficili da mandare via, oppure che danneggino la proprietà e i mobili. Come fare quindi in questo caso?

La soluzione c’è, e si chiama Siloc.

Arriva Siloc, la soluzione più sicura per scegliere gli inquilini

A semplificare la questione per i proprietari di immobili arriva il sistema Siloc. SILOC (Sistema Informativo Locazioni) è un sistema per la valutazione e la scelta degli inquilini, tramite il quale è possibile verificare i precedenti pagamenti e valutare l’affidabilità.

Si tratta in sostanza di un modo per “recensire” gli inquilini, permettendo ai proprietari di scegliere quelli più affidabili e avere la certezza di mettersi in casa persone solventi. SILOC funziona sia per i privati cittadini che per le aziende, e ha accesso a un database molto vasto dove trovare il tuo prossimo inquilino.

Proprio per la praticità e affidabilità di questa soluzione Home Prime ha deciso di diventare partner SILOC. Questo ci permette di aggiungere un tassello in più ai nostri servizi per i proprietari, rendendo l’esperienza di affitto il più semplice e affidabile possibile ed evitando cattive sorprese. Richiedi maggiori informazioni sul sitema Siloc qui.

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